Prologo
Versione breve di LSDC scritta sui pollici, dal treno. Giusto per dire che oggi sul Venerdì c’è un magnifico speciale su “come eravamo”.
JULIA È SCESA DALL’ALBERO
Il mio piccolo contributo è stato andare a rintracciare che fine aveva fatto Julia Hill, una delle più celebri abbraccia-alberi, una Greta ante litteram. Un estratto:
Quella che appare sullo schermo è una donna di 48 anni con fili bianchi tra i capelli neri, tagliati a caschetto. Dov’era finita, tutto questo tempo? «Sono sempre stata estremamente introversa. Non sarei mai voluta diventare un personaggio pubblico. È stata una maledizione, perché mi è costato una fatica psichica enorme. Ma anche una benedizione perché quella notorietà mi ha fatto diventare un megafono per la causa più importante. Anche allora non è che la terra non ci parlasse, ma non capivamo. Ecco, io mi sono offerta come interprete. E siccome mi ascoltavano ho allargato il tiro parlando di giardini urbani, case per orfani, homeless, diritti degli animali». Tutti la invitavano, ne volevano un pezzetto. Sino a quando non è rimasto quasi niente: «Sono stati anni in cui ricevevo migliaia di richieste. Da attivisti, certo, ma anche da insegnanti che mi invitavano in classe. Senza rendersi conto che anche solo i quindici minuti per declinare moltiplicato per mille era un lavoro enorme in sé. Non pagato. Fossi stata ricca di famiglia forse avrei potuto farlo».
IL DIGITALE È ECOLOGICO?
L’ultima Galapagos invece è sui costi ambientali del digitale, ben raccontati nel libro Inferno digitale di Guillaume Pitron. Un pezzetto:
Il libro è una possente inchiesta condotta in due anni su quattro continenti per capire l'impatto fisico del digitale. Il giornalista francese, che aveva già dato prova del suo talento in un libro sulle terre rare, smonta molti miti. Compreso quella della «generazione clima» molto consapevole del drammatico stato di salute del pianeta ma anche la più avida consumatrice di strumenti digitali. I cui appartenenti potrebbero essere i «principali attori del raddoppiamento, previsto per il 2025, del consumo di elettricità da parte del settore digitale (20% rispetto al 10 attuale) e delle emissioni di gas a effetto serra (7,5% delle emissioni totali)». Tra data center, sensori e smart cities. Alla faccia dell'immateriale. Ogni like conta, anche sulla bolletta energetica.
DA VEDERE: COME ERAVAMO
Epilogo
Oggi c’è un’ottima ragione in più, ma vale sempre la pena leggere il Venerdì: lunga vita!