#148 Imparare a nuotare over 50
1) Non è mai troppo tardi. Forse 2) Il tentativo precedente, con un maestro tradizionale, in mare 3) Recall, prove tecniche di memoria totale
ARTICOLI. LIBRI. VIDEO. PODCAST. LIVE. BIO.
IL SUPER-MAESTRO TI SEGUE ONLINE
Non so fare tante cose ma quella che mi infastidisce di più è nuotare tra il male e il molto male. Questa è la cattiva notizia. La buona è che si può sempre provare a rimediare. Io, per dire, ci sto provando. E l’ho raccontato sul Venerdì in edicola, where else? Il pezzo (qui l’integrale) inizia così:
LIVORNO. Fortunato il cronista che nel bagaglio di lavoro debba infilare infradito e occhialini. Sfortunato il cronista che a cinquantacinque anni non sappia ancora nuotare. Con l’aggravante specifica che, essendo di Viareggio, l’inabilità suona come anatema identitario («Ma come, sei anche nato sul mare!»). Già, ma non nel mare. E anche mio nonno, se vale da attenuante genealogica, pur figlio di marinaio era terrorizzato dall’acqua dove non si tocca. Sia quel che sia, non credo nelle condanne a vita e, nel secondo tempo della mia, ho deciso di rimediare. Salvo scoprire, ed è così che la parentesi egotica diventa piccola storia universale, che i nuotatori attempati sono legioni. Come conferma a bordo piscina Marco Rossi, cofondatore di Swimprove, un innovativo corso online per – da ragione sociale – migliorare la tecnica di clienti sparsi per l’Italia e anche oltre: «Un centinaio quelli attivi. Età tra i trenta e i sessanta, con il grosso tra quaranta e cinquanta e uno che ne ha addirittura settantasette. E qualcuno che vive anche a Singapore, Zurigo e alle Canarie». D’altronde, superato il bisogno della presenza fisica del maestro, che l’allievo stia nella stessa città o dall’altro capo del mondo fa lo stesso. Già, ma com’è possibile insegnare all’asciutto bracciata, gambata e respirazione?
CORSIA LENTA
Il fatto che mi trovi ammollo nella corsia lenta della piscina comunale Camalich di Livorno, con cui Swimprove collabora, potrebbe suonare come argomento a sfavore della validità dell’approccio. Ma è solo un’eccezione giornalistica, motivata dalla vividezza del racconto, alla regola digitale. Come nelle lezioni, però, procediamo per gradi: dal fare le bolle alla virata. In questo caso dal ventiseienne Rossi, nato a Ponsacco, nel pisano, in un famiglia di operai piuttosto sportivi, che da ragazzo si allena sei volte alla settimana sognando le Olimpiadi. È campione toscano di stile libero, anche finalista nazionale come dimostra una foto di lui a bordo piscina con una giovanissima Federica Pellegrini, ma capisce che i cinque cerchi sono al di fuori della sua portata. È bravo con la tecnica, però. Insegnare gli piace e diventa il suo mestiere, fino alla laurea in Scienze motorie. Poi arriva il Covid e le piscine chiudono. Con l’amico Mattia Torrioni, altro membro di tante staffette 4x100, si domanda: «Perché tutti fanno yoga e fitness via Zoom mentre nessuno il nuoto?». Aprono una pagina su Facebook, mettono i primi video tutorial. Alessandra da Lodi, che credeva di saper nuotare ma si stancava facile, è la loro “allieva zero”. «Le avevo chiesto di mandarmi un filmato per vedere cosa sbagliava» ricorda Rossi «e poi avevo preso a mandarle in pdf, su Whatsapp, gli allenamenti da fare. Mi pagava anche bene, perché era molto soddisfatta dei progressi, ma non era un sistema scalabile, perché si poteva fare con una persona alla volta».Dunque si fermano a lungo per inaugurare, siamo agli inizi del 2022, un canale YouTube in cui cominciano a postare un video alla settimana aggredendo tutti i problemi più ricorrenti dei nuotatori scarsi. Il quarto video sull’“affanno respiratorio” fa 250 mila visualizzazioni e genera un sacco di richieste. A febbraio 2023 fondano la società che oggi ha tre dipendenti e due collaboratori. Cominciano a vendere un videocorso base da 97 euro e un corso più interattivo da 2-3 mesi che varia da 300 a 500 euro e prevede la valutazione via video del livello di partenza, tre videochiamate con il coach e un programma di allenamenti personalizzati. Che, a giudicare dai commenti lasciati dagli allievi sulla piattaforma, vengono piuttosto apprezzati. «Una volta superato l’ostacolo psicologico di imparare un’attività decisamente fisica da remoto» ammette Marco «le ricompense arrivano». Il vostro scrivente, che ha avuto il privilegio della valutazione dal vivo, può solo dire che i consigli sono stati molto specifici, utili e convincenti. {Continua sul Venerdì}
IL MIGLIOR MAESTRO D’ITALIA, OLD STYLE
In verità è il secondo tentativo strutturato che faccio di ovviare a questo fastidioso problemino. La prima volta era stata tre anni fa e l’avevo raccontata così:
«Non è mai troppo tardi» è un modo di dire o un modo di essere? Ed è ancora possibile, passati i cinquant'anni, imparare cose che si sarebbero dovute apprendere a cinque? Mi piace crederlo. Così, agli inizi di settembre, mi son messo a cercare "sicilia" e "lezioni di nuoto". Avevo ferie da smaltire e potevo provare a colmare forse la più frustrante nell'oceano delle mie mancanze. È venuto fuori che Cefalù c'era Kepha, una scuola di nuoto in mare (l'unica in Italia giura Meridionenews). Ho trovato il nome dell'ex presidente Antonello Macaione e gli ho scritto. Gentilissimo mi ha spiegato che, per questioni di Covid, i corsi quest'anno erano sospesi. Ma lezioni individuali? «Parli direttamente con l'istruttore» mi ha detto. Ed è così che ho conosciuto Cosimo Rinaudo che ha risposto che sì, «mi poteva aiutare».
Parliamo di un cinquantaseienne in forma smagliante, spalle a incudine come il papà degli Incredibles, elegantissimo col suo costumino Adidas nero che macina chilometri a nuoto ogni giorno da quand'era bambino e che, per quanto mi riguarda, potrebbe aver sviluppato le branchie. Ogni giorno, un'ora al giorno, per una settimana, nelle caraibiche acque del porticciolo. Mi ha corretto gli errori più madornali. Da adulto ad adulto e senza la vocina da cartoon della maestra romana del mio infruttuoso tentativo precedente, una decina d'anni fa. Lui è l'insegnante che tutti vorremmo avere, per qualsiasi disciplina. Da dieci bracciate a venti. Da venti a quaranta. E così via. Sono sempre molto scarso, ma prima ero incredibilmente scarso e da 3 a 6- il miglioramento è macroscopico. Il miracolo è avermi messo voglia di non mollare neppure di ritorno a casa. Nelle pause, mentre prendevo fiato, mi ha raccontato che nella vita non acquatica lavora al Comune. Una specie di mister Wolf che, nei giorni più bui della pandemia, adeguatamente bardato, portava le medicine e la spesa a casa agli anziani o a quelli per cui anche solo andare all'alimentari sarebbe stato un azzardo. In paese tutti lo conoscono e gli vogliono bene. Ma perché la scuola in mare? «Perché la piscina non c'è. La più vicina, dove insegno, è a 20 chilometri». Da anni combatte per farne costruire una. Non so se rientra negli obiettivi del Recovery Fund, magari è la volta buona...
Però poi era arrivato il Covid, avevano chiuso le piscine e l’élan vital si era arenato.
RECALL, PROVE DI MEMORIA TOTALE
L’ultima Galapagos:
Nella raccolta Finzioni (Adelphi) Borges racconta di Funes, un giovane uruguayano con una memoria talmente prodigiosa da farlo sembrare quasi stupido. È talmente appesantito da ogni singolo dettaglio che gli è impossibile dimenticare che non gli resta spazio mentale per interagire con gli altri e, alla fine, vivere. Però siamo così bombardati di informazioni da ogni giornale, libro, sito, social, che di aiutini per tenere ordine in questo grande caos digitale io da tempo mi avvalgo. Leggo i libri su Kindle e poi organizzo le mie sottolineature in un grande archivio nella mia casella di posta elettronica. Salvo gli articoli che mi interessano di più dentro Instapaper dove, a loro volta, i miei appunti diventano testo da rigiocarmi come voglio. Ora è arrivata Recall, un'applicazione che promette di diventare l'ennesima estensione del nostro cervello. Tu ti iscrivi e poi, con un'estensione di Chrome o direttamente dentro al sito, aggiungi articoli, post, video e qualsiasi altro contenuto digitale ti voglia ricordare e la sua intelligenza artificiale te li riassume e li indicizza dentro a un unico pentolone. Dove, in un secondo momento, potrai facilmente ricercarcarli con parole chiave. Sto usando la versione gratuita e, per il momento, funziona benone. Il prossimo passo sarà introiettare la saggezza di un altro grande scrittore latinoamericano, quel Carlos Fuentes che in Cumpleanos scriveva «quizá mi memoria es total porque solo recuerda lo que merece ser recordado». Si capisce da soli, altrimenti potete chiedere a ChatGPT la semplice traduzione.
Epilogo
A Gaza hanno liberato 4 ostaggi: molto bene! Ma per farlo l’Idf ha ucciso 274 palestinesi, che fa quasi 70 palestinesi morti per ogni israeliano riportato a casa vivo. Il massacro continua, a pieno regime.